25 ottobre: la Giornata mondiale della pasta
25 ottobre: la Giornata mondiale della pasta

25 ottobre: la Giornata mondiale della pasta

La Giornata mondiale della pasta – Photo by Mae Mu on Unsplash

Il 25 di ottobre ricorre la giornata mondiale della pasta, meglio nota come World Pasta Day. Le nostre tavole imbandite ospitano piatti di pasta quasi quotidianamente, e ce n’è per tutti i gusti. Si tratta di un alimento povero, realizzato solo con farina e acqua, ma estremamente versatile. Alcuni studi statistici riportano l’esistenza di circa 600 tipologie differenti di pasta, che possiamo trovare nei supermercati, o realizzare in casa. Parliamo di numeri esorbitanti! Senza contare le migliaia di varianti in base alla tipologia di condimento a cui è abbinata.

La Giornata mondiale della pasta è stata istituita per la prima volta nel 1995. Proprio in quell’anno, il 25 ottobre, si è tenuto a Roma il Congresso mondiale della pasta, dove si è tentato di dare un valore riconosciuto globalmente a questo prezioso alimento. Ad oggi, l’obiettivo della ricorrenza è non solo la celebrazione di questa pietanza, ma anche la sensibilizzazione verso la sostenibilità e contro lo spreco alimentare.

La Giornata mondiale della pasta: storia di un alimento dall’origine antichissima

Proprio perché è un alimento povero, la pasta ha origini che vanno indietro nel tempo di millenni. Già nell’Età del Bronzo l’uomo realizzava pietanze a base di farina e acqua. Non si conosce con certezza quale popolazione abbia inventato la pasta e dato avvio alla sua realizzazione. Numerosi studi hanno osservato che vi sono luoghi di produzione geograficamente diversificati, tra loro non interconnessi.

Sappiamo da fonti archeologiche e testuali che nella Grecia continentale e insulare si produceva una tipologia di pasta ripiena, di cui parla Aristofane in una commedia nel V secolo a.C. Esistono, poi, riferimenti letterari che riportano il termine makaronia, da cui deriva il nostro termine “maccheroni”. Un’ulteriore formato di pasta che dall’antichità è giunto fino a noi è il laganon, in greco. Il nome ricorda il nostro “lasagna” e, in effetti, ne è proprio l’antenato. Il laganon era tipico dell’ambito magnogreco, italico ed etrusco. Un’interessante testimonianza archeologica proviene dalla necropoli di Cerveteri. A decorazione della tomba dei Rilievi, o Grotta Bella, è stato rinvenuto tutto l’occorrente per realizzare la pasta: farina, una spianatoia, un mestolo, un mattarello, un coltello e una rotella.

Il termine laganon passa dall’ambito greco a quello latino. Lo ritroviamo in un testo di Cicerone, che riporta il termine laganae. Verrà poi ripreso da Orazio in Satire, I, VI, parlando di laganum. Termini riguardanti l’ambito della pasta si trovano nel De re coquinaria di Apicio. Il testo presenta moltissime ricette, spesso bizzarre ai nostri occhi, sulla scia della cena di Trimalchione del Satyricon di Petronio. Proprio qui l’autore riporta la preparazione delle laganae. Alcuni studiosi hanno posto l’attenzione su un dato interessante: si descrivono minuziosamente i condimenti di queste lasagne, ma non si fa accenno alla realizzazione della pasta. Probabilmente, si trattava di un formato così conosciuto da non necessitare una spiegazione.

La teoria della provenienza orientale

Finora si è trattata solamente l’origine mediterranea della pasta. Tuttavia, le fonti mostrano una realtà differente. Come si accennava in precedenza, numerosi sono i luoghi dove l’uomo ha dato avvio alla produzione della pasta. La Grecia e la penisola italica sono solo due poli di questa importante tappa nello sviluppo delle attività artigianali.

Un’interessante teoria prevede che la pasta sia stata importata dall’Oriente da Marco Polo. Il giovane veneziano aveva intrapreso il viaggio attraverso la via della seta, verso il Catai, con il padre e lo zio. Si racconta che, di ritorno nel 1295, avrebbe portato con sé in Italia la ricetta della pasta, appresa proprio in Cina. Come si può dedurre, si tratta di una teoria infondata. Infatti, questo alimento nell’area mediterranea esisteva da ben prima che Marco Polo intraprendesse il suo viaggio.

Tuttavia, c’è un fondo di verità. La Cina costituisce un altro polo dove ha avuto inizio la produzione della pasta. Le tecniche di realizzazione e le materie prime utilizzate risultano differenti rispetto a quelle presenti in Grecia e nella penisola italica, non essendo i due ambiti comunicanti all’epoca dell’avvio del processo di realizzazione di questo alimento. Molto interessante risulta il fatto che una delle più antiche testimonianze risalga al II millennio a.C. Si tratta del rinvenimento nell’area nord-occidentale del paese dei resti di spaghetti di miglio, chiamati lamian. Il formato di pasta si sarebbe poi diffuso nel continente, fino a noi, che possiamo apprezzarlo sottoforma di noodles.

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