Medea e Giasone: l’inizio di una tragedia
Medea e Giasone: l’inizio di una tragedia

Medea e Giasone: l’inizio di una tragedia

Nel video che vi proponiamo oggi si raccontano i prodromi della storia di Giasone e Medea. Di questa coppia (sfortunata o criminale, a voi la decisione), si conosce spesso solo il tragico epilogo. Molti eventi, però, precedono una catena di crimini terribili e deleteri.

L’incontro di Giasone e Medea

Giasone, in realtà, sembra rivestire inizialmente un ruolo positivo. È figlio di Esone, il sovrano di Iolco spodestato dal fratello Pelia. Proprio per riconquistare il trono del padre, Giasone parte, a capo della spedizione degli Argonauti. Il suo obiettivo è la conquista del vello d’oro, ossia il manto di un ariete che si pensava avesse poteri curativi. Pelia, infatti, gli aveva promesso che avrebbe ceduto il suo trono dopo aver ricevuto il prezioso oggetto.

È Apollonio Rodio, nel suo poema epico, a raccontarci le vicissitudini che gli Argonauti sono costretti ad affrontare. Nel corso delle loro peregrinazioni, si imbatteranno nella corte di re Eeta. Proprio qui, Giasone incontrerà la donna che diverrà sua moglie, Medea. La donna, per aiutare il suo innamorato, è disposta davvero a tutto: anche uccidere il proprio fratello.

Il tragico esito di una storia d’amore segnata

Nonostante i molteplici crimini commessi, la coppia sembra essere destinata a coronare il loro sogno d’amore. Si sposano infatti, e Medea partorisce due figli. Il loro destino, però, è inconsapevolmente segnato: Giasone decide di ripudiare Medea per sposare un’altra donna, Glauce. Un vero colpo al cuore per Medea, che si vede peraltro esiliata dal padre della nuova sposa, re Creonte. L’assommarsi di tutte queste disgrazie conduce la donna a una follia impensabile e assolutamente impossibile da arrestare. Il suo cuore ferito giunge a rifiutare i suoi stessi figli, preda di un dolore e una rabbia senza confini.

I tragici esiti della rabbia di Medea divennero materia di narrazione per molteplici autori antichi. Euripide per il mondo greco, Seneca per quello romano rendono la donna protagonista delle loro tragedie. Questa, però, è un’altra storia…

 

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