Pompei: the greatest tragedy of the ancient world
Pompei: the greatest tragedy of the ancient world

Pompei: the greatest tragedy of the ancient world

Il Tedx che vi proponiamo oggi riguarda la tragica vicenda di Pompei. Alberto Angela ci propone dei nuovi, interessanti punti di vista a questo proposito e ci immerge in tutta la drammaticità dell’evento.

Per esempio, una cosa che non sempre è risaputa sta nel fatto che il Vesuvio, all’epoca dei fatti, non era visibile. Aveva l’aspetto di una semplice montagna, popolata di animali e vegetazione. Nessuno, dunque, era consapevole della sua pericolosità. Inoltre, non si aveva tantomeno idea di cosa l’eruzione di un vulcano dovesse comportare. Un altro aspetto particolarmente interessante, poi, riguarda la data della catastrofe. Pare che l’eruzione non si verificò il 24 agosto del 79 d.C., bensì il 24 ottobre dello stesso anno. Alberto sfata così altri miti comuni che vengono solitamente propugnati da libri e film.

Per raccontare l’eruzione, Angela si serve di cronaca e scienza. Si comincia, infatti, dalla descrizione dei vari passaggi che hanno connotato l’esplosione del vulcano. A partire da una leggera nebbia e da depositi di ghiaia simile a neve, l’eruzione esplode poi con una colonna che sale in cielo, per poi ripiegarsi su se stessa. Dall’altro lato ci sono gli abitanti di Ercolano e Pompei, terrorizzati da quanto sta accadendo. Inconsapevoli, cercano rifugio dentro le case, senza sapere che proprio il non fuggire sarà causa della loro condanna. È così che la maggioranza dei cittadini va incontro a un terribile destino. C’è chi muore sotto le macerie delle proprie case, distrutte dalla quantità di lapilli e pietre che cadono dal cielo, e c’è chi muore perché investito da valanghe di cenere e gas.

Alberto Angela combina narrazione scientifica, cronaca storica e riflessione personale. Perché, ancora una volta, ci viene ricordato come si debba guardare alla città di Pompei non solo come storia passata, ma come traccia eterna di un dramma di portata inimmaginabile.

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