Epifania: religione, folclore e cinema
Epifania: religione, folclore e cinema

Epifania: religione, folclore e cinema

L’Epifania – Sfondo foto creata da pvproductions – it.freepik.com

La festa dell’Epifania chiude il periodo natalizio e ci riporta all’anno nuovo. Si tratta di una celebrazione che viene solitamente vista con un certo senso di malinconia; ciò non significa, però, che non nasconda anch’essa una storia affascinante. Le tradizioni sull’Epifania, in linea, generale, sono molte. A farla da padrona sono due in particolare: quella religiosa e quella più folcloristica.

L’Epifania nella religione: i Re Magi

La tradizione cristiana ricorda, il 6 gennaio, la visita dei Re Magi a Gesù bambino. In questa occasione, il Figlio di Dio si mostra per la prima volta al mondo. Proprio da qui, infatti, nasce la denominazione di questa festa. Epifania deriva dal verbo greco ἐπιφαίνω, che significa “manifestare, mostrare”.

Secondo la tradizione, i Magi che si recarono a prestare omaggio a Gesù appena nato erano tre: Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. Guidati da una stella, giunsero fino a Betlemme e portarono al piccolino tre doni: oro, incenso e mirra. Un’ipotesi che è abbastanza diffusa riguarda l’esistenza di un quarto magio. Non abbiamo, però, fonti certe per confermare questa notizia. L’unico Vangelo che li cita, d’altronde, è quello di Matteo, e si riferisce a loro in modo molto generico.

Sappiamo, per esempio, chi erano di preciso questi Magi? Secondo alcuni delle figure nobili, secondo altri degli scienziati. Di solito, si tende a propendere per questa seconda interpretazione. La loro provenienza da Oriente e il fatto che si affidino a una stella, infatti, sembrerebbe confermare l’ipotesi. In Oriente la sapienza scientifica era molto sviluppata. Presso le corti dei sovrani, molti erano gli studiosi che si dedicavano allo studio della medicina e anche dell’astronomia. Il fatto che si chiamino Magi, dunque, non ha nulla a che fare con la magia o gli incantesimi. Si collega, piuttosto, ai sacerdoti che praticavano il culto di Zoroastro. Questa religione si basava sulle dottrine, appunto, del profeta Zoroastro, ed era molto diffusa in Asia centrale, anche all’epoca di Gesù.

Nonostante siano citati una sola volta nei Vangeli, i Re Magi si sono affermati nella tradizione cristiana occidentale. Le chiese orientali non ricordano, con la festa dell’Epifania, la visita dei Re Magi, bensì il battesimo di Gesù nel Giordano.

L’Epifania nel folclore: la Befana

Accanto alle tradizionali figure dei Re Magi, l’Epifania è attesa dai bambini soprattutto per l’arrivo della Befana. Questa vecchina, dai vestiti rattrappiti e le membra indolenzite, viaggia a bordo di una scopa per portare dolciumi. La Befana ha una storia davvero antica. Una figura simile compare già nell’antica Roma. Dopo il solstizio invernale, infatti, i Romani credevano che delle donne volassero sui campi, per renderli fertili.

Con l’avvento del Cristianesimo, la figura della Befana inizialmente si vide osteggiata e in grande difficoltà. Soprattutto nel Medioevo, infatti, si diffuse l’identificazione di questa figura con una strega. In un periodo dove esplose la caccia alle streghe, anche questo personaggio del folclore fu messo al bando.

Nel corso del tempo, però, la Befana affrontò un percorso di riabilitazione. Nel corso dell’epoca fascista, addirittura, il regime si serviva della festa dell’Epifania per distribuire dolci ai bimbi e aumentare, così, il proprio consenso. Arriviamo così all’oggi: migliaia di bambini aspettano con ansia l’arrivo della Befana. La vecchietta porta ancora addosso, nell’immaginario comune, i tratti di stregoneria che le erano stati attribuiti nel corso del Medioevo.

La Befana al cinema: l’interpretazione di Paola Cortellesi

Nonostante tutto la Befana è, assieme a Babbo Natale, il simbolo delle festività che costellano la fine dell’anno, ed è stata resa anche soggetto di commedie e pellicole cinematografiche. Una di queste è La Befana vien di notte, disponibile su Prime Video. Paola Cortellesi veste i panni di un’amorevole maestra che, di notte, si trasforma nella vecchierella sulla scopa volante. A ridosso dell’Epifania, un produttore di giocattoli, che ha con lei un conto in sospeso, la rapisce. Starà ai suoi stessi allievi, allora, ritrovare la propria maestra e salvarla, a bordo delle loro biciclette.

Nei molti altri film, la Befana diventa una vera e propria mascotte per i bambini di tutto il mondo. Simbolo di allegria, nonché piccolo monito a comportarsi bene per i più piccoli, addolcisce anche il giorno che conclude un periodo di festa e, solitamente, è vista con un piccolo senso di nostalgia.

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