Non dirmi che hai paura, Giuseppe Catozzella
Non dirmi che hai paura, Giuseppe Catozzella

Non dirmi che hai paura, Giuseppe Catozzella

Non dirmi che hai paura – Photo by Aude-Andre Saturnio on Unsplash

Per la recensione di oggi vi proponiamo una storia che si inserisce perfettamente nel panorama sociopolitico attuale. Si tratta del romanzo di Giuseppe Catozzella, Non dirmi che hai paura, edito nel 2014 da Feltrinelli editore. Questo libro mostra la terribile realtà dei moti politici africani, ma lo fa con gli occhi di una giovanissima ragazza: Samia.

La storia di Samia: una corsa nello sport e nella vita

Samia, in particolare, vive in Somalia. Il suo paese, purtroppo, è in preda a una feroce guerra civile; in generale, poi, qualsiasi forma di governo si imponga, la condizione delle donne non migliora di certo. Ogni donna è costretta a indossare il velo, la sera si impone addirittura il coprifuoco. Samia, però, non si lascia scoraggiare dal contesto di estrema povertà in cui vive. Aiutata dall’amico Alì, anzi, si allena ogni sera, proprio durante il coprifuoco e senza velo. A spingerla è un sogno, o meglio, una necessità: correre.

L’unica passione di Samia, tanto semplice quanto travolgente, è quella di poter un giorno competere a livello nazionale e, perché no, anche oltre. A motivarla è anche il padre, che la incita amorevolmente a rincorrere il suo sogno:

Sei una piccola guerriera che corre per la libertà […] un giorno guiderai la liberazione delle donne somale dalla schiavitù in cui gli uomini le hanno poste. Sarai la loro guida, piccola guerriera mia.

Spinta dal motto “Non dirmi che hai paura”, Samia riesce a vincere la gara nazionale. Nonostante gli eventi che travolgono la sua famiglia, arriva addirittura alle Olimpiadi di Pechino 2008.

A Pechino Samia non ottiene il risultato sperato, ma non per questo si lascia scoraggiare. Anzi, la ragazza nutre un sogno ben più grande, la partecipazione alle Olimpiadi di Londra 2012.

Non dirmi che hai paura: il riscatto dei veri “grandi”

A frapporsi tra la giovane somala e il suo sogno rimane un solo ostacolo, che sembra però insormontabile: il Viaggio.

Il Viaggio è una cosa che tutti noi abbiamo in testa fin da quando siamo nati. Ognuno ha amici e parenti che l’hanno fatto, oppure che a loro volta conoscono qualcuno che l’ha fatto. È come una creatura mitologica che può portare alla salvezza o alla morte con la stessa facilità. Nessuno sa quanto può durare. Se si è fortunati due mesi. Se si è sfortunati anche un anno, o due.

Samia si avventura con coraggio in questa “avventura”, unendosi così al destino di migliaia di altre persone. Affida le sue speranze e il suo sogno di piccola guerriera alle onde schiumose del mare. La sua parabola di vita la porta attraverso una maturazione che è fatta di sofferenza, ma anche di sicurezza, coraggio e determinazione. Vi lasciamo scoprire il destino di Samia. Indipendentemente dal suo avere successo o meno, però, la ragazza somala, la cui storia è assolutamente vera, assurge a simbolo di un popolo purtroppo oppresso. Un popolo che, nonostante il disinteresse che spesso affligge, come una peste, i paesi dell’Occidente, ha sempre il coraggio di rialzare la testa e affermare con forza il proprio essere nel mondo. Con Non dirmi che hai paura, Catozzella dà ancora una volta, in maniera davvero onorevole, voce a queste persone; perché ognuno di noi ha il diritto di esprimere un sogno, di sudare i propri successi, e di poterlo fare senza condizionamenti esterni di qualunque genere.

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