Reflect e la dismorfia corporea: un disturbo che attraversa la storia
Reflect e la dismorfia corporea: un disturbo che attraversa la storia

Reflect e la dismorfia corporea: un disturbo che attraversa la storia

La Disney ha appena rilasciato il suo nuovo cortometraggio, Reflect, incentrato sul tema della dismorfia corporea. In poche ore, le testate giornalistiche e i social si sono profusi in moltissime lodi di questo prodotto. Il problema relativo alla concezione del proprio corpo, infatti, sembra essere oggi davvero preoccupante. Eppure, nel corso della storia, moltissimi personaggi storici che ben conosciamo hanno affrontato le medesime difficoltà. Parliamo di donne e uomini che costellano le pagine dei nostri libri di storia; nel loro privato, però, queste stesse personalità si trovavano a fronteggiare mostri ben più grandi.

Due omonime insicure: Elisabetta d’Inghilterra ed Elisabetta d’Austria

Parliamo di due tra le più celebri donne della storia. Nonostante l’ammirazione di cui erano destinatarie, le due celavano grandi insicurezze. Le tendenze della moda e dell’estetica, d’altronde, in ogni epoca mietevano le proprie vittime.

Elisabetta I d’Inghilterra, in giovane età, aveva sofferto di vaiolo. La malattia le aveva lasciato dei segni indelebili: il volto della regina, in particolare, era rimasto segnato da alcune cicatrici. Per questo motivo, Elisabetta ricorse a un pesante trucco che donava alla sua pelle un aspetto di porcellana. Per ottenere questo effetto, al tempo, veniva impiegata la cosiddetta biacca, realizzata anche con l’utilizzo di piombo. Questa beauty tip divenne un vero tormentone, imitato da tutte le donne dell’alta società. A lungo andare, però, la salute della regina risentì parecchio dell’aggressività di questi prodotti chimici. Secondo alcuni studiosi, proprio il piombo, oltre a causare la perdita di capelli di Elisabetta in età avanzata, ne causò anche la morte.

Elisabetta d’Austria, invece, visse in maniera davvero difficile il rapporto con il proprio fisico. Nei film e cartoni animati che l’hanno rappresentata, la dolce Sissi sembra essere una spensierata fanciulla; la si direbbe quasi una giovane Heidi immersa nel cerimoniale di corte viennese. In realtà, però, l’imperatrice soffrì per lungo tempo di anoressia. La sua aspirazione ad avere un fisico perfetto e un perfetto vitino da vespa la spinse a estenuanti esercizi fisici.

Corse a cavallo, passeggiate fino a 8 ore e lunghissimi rituali di bellezza, a lungo andare, influirono sulla salute di Elisabetta. Anche il sopraggiungere della vecchiaia, peraltro, fu motivo di disagio per la bellissima regnante: negli ultimi anni della sua vita, era impossibile vederla in pubblico senza un velo nero che le coprisse il volto.

Gli insegnamenti di Reflect anche per gli uomini: Giacomo Leopardi

Il problema della dismorfia corporea non si è limitato al genere femminile, come i più tenderebbero a credere. Da Reflect alle pagine di storia, l’insicurezza fu causa anche dell’atteggiamento sofferente spesso identificato nella figura di Giacomo Leopardi. Sia chiaro: il pensiero del poeta è tutt’altro che riferibile solo a questo aspetto. Certo è, però, che egli dovette soffrire anche per i suoi problemi fisici.

“Mi sono rovinato infelicemente e senza rimedio per tutta la vita, e rendutomi l’aspetto miserabile e dispregevolissima tutta quella gran parte dell’uomo, che è la sola a cui guardino i più”

Il moltissimo tempo trascorso tra i libri, unito a una salute malferma, provocarono un notevole deperimento per il giovane Giacomo. Queste problematiche si rifletterono sul suo aspetto estetico, rendendolo molto insicuro di sé. La sua insicurezza nascondeva, però, una profondità di pensiero senza eguali. Proprio questa sua immensa sensibilità, a distanza di anni, è ciò che lo ha reso immortale. Oggi, nelle scuole e nei circoli culturali, a governare non è una schiena troppo ricurva, o l’aspetto arruffato dei capelli, ma l’immensità di un uomo, dedito a contemplare l’infinito.

L’universalità dell’insicurezza umana e l’utilità della storia

Indipendentemente dal sesso e dal contesto, la dismorfia corporea è un problema serio e come tale va affrontato. Il fantasma dell’apparenza, infatti, rischia di compromettere seriamente il benessere psicologico di una persona, chiunque essa sia. Potente o umile, ricco o povero che sia, il modo di superare uno scoglio all’apparenza insormontabile è prendere coscienza del disturbo e dotarsi di armi con cui affrontarlo. Il primo obiettivo, dunque, è la consapevolezza: la Disney, con il suo Reflect, ha agito in maniera decisa in questo senso. Noi abbiamo deciso di affrontare il problema da un altro punto di vista: passato e presente, ancora una volta, si legano in maniera inscindibile per renderci coraggiosi, saldi e, come sempre, umani.

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Immagine di rawpixel.com su Freepik

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