Il cavaliere del lago, Giles Kristian
Il cavaliere del lago, Giles Kristian

Il cavaliere del lago, Giles Kristian

Il cavaliere del lago – Photo by Ricardo Cruz on Unsplash

Giles Kristian offre con il suo romanzo un’altra tra le varie versioni sulle vicende arturiane. In questo caso, il protagonista è Lancillotto, l’onorevole traditore della corte di Camelot. Ne Il cavaliere del lago, la sua storia viene raccontata dall’ottica dello stesso protagonista, lontano dalle ombre di condanna e glorificazione che si sono alternate nel mito.

La parabola di Lancillotto si dipana a partire dalla sua infanzia, nel Benoic, da cui scappa a causa del tradimento di un uomo a lui molto vicino. Attraverso mille difficoltà, il giovane arriva nell’isola dove viene allevato da Merlino e Nimue. In un periodo dominato dal mito e dalla magia c’è posto anche per la giovane ragazza che Lancillotto identifica con il suo per sempre, Ginevra. La ritroverà però, con sua grande sofferenza, come moglie dell’amico, Artù.

Tra le traversie che tormentano il suo cuore e il regno, Lancillotto risplende di luce propria, grazie al suo coraggio, alla sua lealtà e alle sue abilità militari. Un nuovo signore della guerra, dunque, si distingue tra i valorosi guerrieri di Artù, per difendere le sorti del regno.

Il soggettivismo del romanzo del cavaliere del lago

Kristian ci offre, nel suo romanzo, un nuovo, peculiare punto di vista. In particolare, la sua trasposizione cavalca l’ambiguità che ha sempre caratterizzato la figura di Lancillotto. Non riusciamo a pronunciare un giudizio deciso rispetto alla sua vicenda. Lancillotto non è altro che un abile guerriero, in lotta continua con i suoi mostri. Anche il celebre tradimento compiuto con Ginevra si colora di una prospettiva smussata. È giusto, infatti, parlare di tradimento, o si tratta piuttosto di un ritorno al primo amore?

Nel mondo incantato dell’Inghilterra arturiana, Kristian mescola sapientemente epica, amore e magia, rinnovando ancora una volta le vicende che siamo abituati a considerare sempre allo stesso modo. E così la storia della tavola rotonda, ancora una volta, avvolge e trasporta in una realtà meravigliosamente mitica.  

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