Il Mausoleo di Augusto: la tomba di famiglia in Campo Marzio
Il Mausoleo di Augusto: la tomba di famiglia in Campo Marzio

Il Mausoleo di Augusto: la tomba di famiglia in Campo Marzio

Il Mausoleo di Augusto – Photo by Nemanja Peric on Unsplash

L’edificazione del Mausoleo di Augusto si inserisce in un ampio piano di rinnovamento urbanistico portato avanti dal princeps in prima persona. La ristrutturazione del tessuto cittadino ha un significato ben preciso all’interno del programma politico augusteo. Sicuramente si sentiva la necessità di evidenziare una cesura dall’epoca precedente, dominata da morte e distruzione, a causa delle guerre civili.

Il contesto storico del Mausoleo di Augusto

Dopo la morte di Cesare nel 44 a.C., Roma visse un periodo di forte instabilità, segno della fine della res publica. In un primo momento, si scontrarono i cesaricidi con i sostenitori del dictator. Il culmine della violenza si verificò durante la battaglia di Filippi, nel 42 a.C. In seguito, tra le numerose vicissitudini, vi furono gli scontri tra il giovane Ottaviano e Sesto Pompeo, con la battaglia di Nauloco del 36 a.C. Si giunse, infine, alla battaglia di Azio del 31 a.C., tra Ottaviano e Marco Antonio.

A questo punto, il giovane Gaio Ottavio, futuro Augusto, ebbe la strada libera per poter mettere a punto il proprio programma politico di rinnovamento. Il filo conduttore di ogni azione consisteva nell’avvento di una nuova età dell’oro. Tutto ciò emerge ampiamente nell’Ecloga IV di Virgilio. Vi era l’obiettivo di produrre in ciascuno la certezza di vivere nel migliore possibile degli stati. Augusto operò in ogni ambito: politico, letterario e, soprattutto, urbanistico. L’edificazione del Mausoleo di Augusto, infatti, si inserisce proprio in questo contesto.

Il Tumulus Iuliorum, il Mausoleo per la famiglia del princeps

Tra gli anni 32 e 28 a.C. prese avvio la costruzione di questa imponente tomba di famiglia. Oggi conosciamo il monumento con il nome di Mausoleo. Il termine richiama le grandi tombe dei sovrani ellenistici. Il più noto di essi è il monumento funebre di Mausolo, satrapo di Caria, ad Alicarnasso. In verità, il nome ufficiale del monumento era Tumulus Iuliorum. Si tratta di una formula arcaica che sottolineava le ambizioni di Augusto. Infatti, così erano chiamati i tumuli funerari che ricordavano gli antichi eroi.

Augusto fece costruire la tomba di famiglia nel margine settentrionale del Campo Marzio, area pianeggiante a nord del Campidoglio. Le fonti ricordano l’edificio come imponente, circondato da un boschetto sacro. Strabone ricorda nella sua opera che il Mausoleo appariva come una collina, un tumulus appunto. Inoltre, sulla sommità vi era una statua in bronzo dell’imperatore. L’edificio era costituito da due tamburi a pianta circolare sovrapposti, decorati con fregi. Corridoi e muri che formavano cerchi concentrici portavano ad una camera a pianta quadrata, la cella sepolcrale. Qui erano ospitate le urne cinerarie non solo della famiglia di Augusto, ma anche dei successivi imperatori, come Vespasiano e Nerva. Cassio Dione racconta che ai tempi di Adriano il Mausoleo era ormai pieno. Per questa ragione, l’imperatore aveva fatto costruire una nuova tomba monumentale.

Alcuni studiosi ritengono che questa tomba dinastica non fosse soltanto destinata alla celebrazione della nuova condizione di pace e armonia stabilita. Si tratterebbe di un monumento celebrativo anche della vittoria su Marco Antonio e Cleopatra. In effetti, questo messaggio politico è segnalato dalla presenza di due grandi obelischi. Secondo la tradizione, questi sarebbero stati portati direttamente dall’Egitto per celebrare la vittoria aziaca. Oggi i due obelischi si possono vedere presso la Piazza del Quirinale e la Piazza di Santa Maria Maggiore a Roma.

Le Res Gestae Divi Augusti: un monumento testuale al servizio dell’ideologia augustea

Le Res Gestae Divi Augusti sono un resoconto in 35 paragrafi della vita dell’imperatore, scritte in prima persona. Il testo è una rappresentazione della storia contemporanea, da quando il princeps era diciannovenne, fino al 13 d.C., quando aveva 76 anni. Dal suo contenuto gli studiosi sono riusciti a comprendere le linee essenziali di politica interna ed estera messe in atto da Augusto. In effetti, si tratta di un supporto notevole allo studio di questo personaggio essenziale per la storia romana.

Svetonio nella Vita di Augusto riporta che le Res Gestae dovevano essere collocate all’ingresso del Mausoleo in Campo Marzio. Incise su tavolette, sarebbero dovute essere poste lungo il perimetro esterno dell’edificio. Risulta interessante notare come all’interno del programma di rinnovamento urbanistico vi fossero numerosi altri complessi presso cui affiggere le tavole incise. Nonostante ciò, Augusto decise di esporle proprio sul Mausoleo. Il princeps, così facendo, aveva voluto legare le proprie memorie a un luogo connesso con la sé e la dinastia imperiale.

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