Alla riscoperta del Peloponneso orientale
Alla riscoperta del Peloponneso orientale

Alla riscoperta del Peloponneso orientale

Quando si pensa ad un viaggio in Grecia, si immagina il mare blu dell’Egeo e le centinaia di isole rocciose raggiungibili con il battello. A pochi verrà in mente il Peloponneso, che è, invece, un territorio ricchissimo di storia e archeologia. Questa penisola ha un territorio molto accidentato, poche pianure e molte montagne e valli, ed è stato teatro di importanti avvenimenti storici del mondo greco. Qui il tempo è rallentato: non ci sono molte autostrade o mezzi pubblici che colleghino i vari luoghi (motivo per cui conviene munirsi di un’auto!), ma solo statali che passano per i paesini separati tra loro da enormi campi di arance.

Non appena si abbandona l’Attica e ci si addentra nel Peloponneso, non può che iniziare il tour di alcuni dei siti archeologici più noti della storia della Grecia. Alcune guide turistiche suggeriscono di prenotare un albergo nelle cittadine di Argo o Náuplia, da cui potersi muovere agevolmente in tutta l’area nordorientale. È molto importante dotarsi di tanta acqua e di accedere alle aree archeologiche durante l’orario di apertura. Infatti, d’estate nel Peloponneso il caldo torrido delle ore di punta rischia di rendere poco piacevoli le escursioni.

Uno dei siti UNESCO più importanti della Grecia: Epidauro

Un primo luogo che richiede sicuramente una visita è il sito archeologico di Epidauro. Il suo teatro colossale è uno dei meglio conservati dall’antichità, perché rimasto ricoperto dalla vegetazione fino ai primi dell’Ottocento. Fu Policleto il Giovane a farlo edificare nel VI secolo a.C. e venne ampliato in età ellenistica, fino a raggiungere una capienza di addirittura 12 000 spettatori. Lascia chiunque senza fiato. A pochi metri dal teatro sorge il santuario di Asclepio, dio della medicina. Figlio di Apollo e Coronide, si narra che sia stato allevato dal centauro Chirone. Proprio da lui ereditò la conoscenza delle piante medicinali e la capacità di resuscitare i morti.

Micene, il primo nucleo commerciale nel Peloponneso

Se si organizza un itinerario nel Peloponneso, una tappa da non trascurare è il suggestivo sito archeologico di Micene. Da qui hanno avuto origine gran parte delle vicende della mitologia greca e della civiltà ellenica. Facendo ingresso nell’area, si può subito notare il primo spettacolare complesso tombale, con il Tesoro di Atreo, la Tomba di Clitemnestra e la Tomba di Egisto. Procedendo, si raggiunge l’imponente porta di ingresso della città, la Porta dei leoni, così chiamata per via del rilievo sul triangolo di scarico. Ciascun distretto del sito pullula di storia e mito, e non si può che rimanere strabiliati davanti a una bellezza simile, specialmente se si pensa che stiamo parlando di una popolazione che si è insediata in questo territorio nel II millennio a.C.!

Il Peloponneso di età medievale: Monemvassía e Mistrá

Al di là delle bellezze archeologiche di età arcaica, classica ed ellenistica, il Peloponneso è un luogo ricco anche di storia medievale. Direttamente sulla costa, si può visitare kástro di Monemvassía, chiamata “la piccola Gibilterra del Peloponneso”. Si tratta di una roccaforte che svetta su un promontorio, un gioiellino. Il sito di Mistrá, invece, patrimonio UNESCO, domina la pianura di Sparta con i suoi monasteri bizantini arroccati su declivi impervi.

Corinto, centro nevralgico per la storia del Peloponneso

Tornando a nord, come ultima tappa, non rimane che visitare l’antica Corinto. Fin dal VI-V secolo a.C. controllava le rotte commerciali nell’area del Peloponneso, grazie alla sua posizione strategica a pochi passi dal famoso Istmo. La storia della città greca termina con la conquista violenta da parte di Roma, nel 146 a.C.: i romani incendiarono la città, uccisero tutti gli abitanti maschi e resero schiave donne e bambini. La sua ricostruzione si può collocare nel 44 a.C. Il sito e il museo presentano resti archeologici e reperti di epoca sia greca che romana, che si elevano intorno ad un’agorà centrale. Svettano nel panorama le meravigliose rovine del Tempio di Apollo, di stile dorico della metà del VI secolo a.C., ancora molto ben conservate.

Il Peloponneso è un luogo suggestivo. I suoi siti archeologici lasciano chiunque a bocca aperta, anche chi non ama la storia antica. Si lascia ammirare anche per le meravigliose acque cristalline che lo bagnano, come quelle che si possono trovare nelle spiagge coralline dell’isolotto di Elafoníssi. Si tratta senza dubbio di un territorio da esplorare e valorizzare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *