Posteguillo. L’Africano
Posteguillo. L’Africano

Posteguillo. L’Africano

Posteguillo. L’Africano – Photo by Flash Dantz on Unsplash

Il pregio più grande di Santiago Posteguillo è la sua capacità di far entrare il lettore nella storia. È così che, nel suo romanzo d’esordio, ci presenta un uomo che siamo abituati a conoscere solo nei libri. Scipione, invece, il mitico e indomito avversario di Annibale, qui appare in tutta la sua fragilità: nell’incertezza della sua carriera gloriosa, nella delicatezza e nell’affetto dei rapporti personali, è impossibile non immedesimarsi nella sua persona. 

Ma l’autore spagnolo non si limita solo a questo: la sua narrazione si spinge oltre, portandoci anche all’interno dei campi di battaglia, nell’epicità dei momenti che segnarono la storia della Roma repubblicana. Ne L’africano vengono raccontati i primi momenti dell’ascesa politica e militare di Scipione, a partire dalle sue campagne in Spagna. Nel pieno degli assedi e delle battaglie, tra spade e scudi che si scontrano costruendo la storia, non si può che restare col fiato sospeso; riga per riga, soldato per soldato, le ricostruzioni belliche si rivelano nella loro drammaticità, unendo un’estrema accuratezza a un pathos trabordante. 

Il pregio più grande di un autore è la capacità di lasciare il lettore perennemente in sospeso, al punto da condurlo sempre a dire “Leggiamo il prossimo capitolo, vediamo che succede”; e Posteguillo fa proprio questo. Costruisce un personaggio, ne presenta luci e ombre, e ci immerge nel mitico scontro tra Annibale e Scipione, a partire dai suoi inizi.

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